La costruzione di un importante centro molitorio a Bagno Vignoni si deve sostanzialmente alla presenza della sorgente termale, che garantiva un flusso d’acqua abbondante e perenne e alla vicinanza con la Via Francigena, che lambiva il borgo.
L’importanza assunta dai quattro mulini è attestata dall’iconografia storica di Bagno Vignoni: molte immagini sono colte proprio da valle e mettono in primo piano i mulini, il sistema dei gorelli, le vasche di accumulo, la torre che solitaria si ergeva a guardia di tutto il sistema.
I quattro mulini dall’alto in basso sono: il mulino di sopra (o mulino da capo), il mulinobuca, il mulino di mezzo e il mulino da piedi. I primi due, disposti lungo la rupe calcarea, sono totalmente ipogei, il mulino di mezzo e il mulino da piedi, presentano invece strutture in parte fuori terra ( le stanze delle macine) e in parte interrate (i locali delle ruote).
La tecnica molitoria, comune a tutta l’Europa meridionale, è quella del mulino a ruota orizzontale: una tecnologia relativamente semplice, con le ruote motrici collegate direttamente alle macine tramite un albero verticale e azionate da un getto di acqua ad alta pressione generato da una vasca di accumulo posta ad un livello superiore.
Per approfondire:
Bagno Vignoni e le sue acque | Progetto e restauro di un paesaggio storico
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